Continua la stagione teatrale organizzata dal Comune di San Severo – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Il prossimo sabato 22 aprile 2023, al Teatro Comunale Giuseppe Verdi (porta ore 20,30, sipario ore 21,00) L’INSPIEGABILE HASSENSO con le coreografie di Daniele Natale, uno spettacolo in due atti. Un ciclo di vita: nascita, sviluppo e morte.
Il pomeriggio del 22 aprile alle 18.30 è in programma sempre al Teatro Verdi, nel foyer, un incontro con il pubblico in cui lo stesso coreografo racconterà dello spettacolo. Modererà l’incontro la giornalista Michele Pistillo. In contemporanea sarà allestita nel foyer l’esposizione di sculture del ciclo “Crepe” dell’artista Flavio Grasso, a cura dell’associazione Organic Laboratorio d’art.
“Appuntamento con la danza a San Severo per la stagione teatrale – dichiarano il Sindaco Francesco Miglio e l’Assessore alla Cultura Celeste Iacovino – con uno spettacolo di altissimo profilo. Nella prima parte i danzatori andranno ad interpretare la nascita di un corpo in un mondo fisico che, evolvendosi attraverso movimenti coreografici, rappresenta il suo ciclo completo di sviluppo, vita e morte. La conclusione del primo atto rappresenterà l’esaurimento del corpo e del mondo in cui ha vissuto. Nella seconda parte ci si ritrova in una dimensione metafisica in cui il corpo non esiste, ma è lo stesso ciclo di vita che sarà riportato in atto. La composizione musicale è la concretizzazione del pensiero dello spettacolo in forma musicale. Non una musica di sottofondo, sulla quale gli artisti danzano, ma parte fondamentale dello spettacolo stesso: fulcro intorno al quale i danzatori creano e non si limitano a riprodurre la composizione coreografica”.
Le scenografie sono state realizzate dall’ artista Flavio Grasso il quale si è ispirato al suo ciclo di sculture intitolato “CREPE”, nel quale è fondamentale l’utilizzo del colore blu oltremare. Il significato che l’artista vuole trasmettere è l’elevazione della forma organica sia dal punto di vista simbolico che materiale. Alla figura arborea l’artista assegna una sembianza del tutto nuova e per nulla aderente a quella che troviamo in natura, mantenendo intatta la sua forma. In contrasto con l’elemento arboreo tre figure plastiche tridimensionali vengono introdotte. Esse rappresentano la geometria della forma che in natura è impossibile trovare in queste dimensioni se non per mano dell’uomo.