Cari confratelli, religiosi e religiose, famiglie, e fedeli tutti della Diocesi di San Severo,
avvicinandosi i giorni santi della Pasqua e permanendo in essere la grave situazione legata all’emergenza COVID-19, vengo a rinnovare il mio invito perché continuiamo a pregare per chiedere al Signore quanto papa Francesco ha già chiesto per ognuno di noi nella preghiera del 27 marzo u.s.: “Signore, benedici il mondo, dona salute ai corpi e conforto ai cuori. Ci chiedi di non avere paura. Ma la nostra fede è debole e siamo timorosi. Però Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta. Ripeti ancora: «Voi non abbiate paura» (Mt 28,5). E noi, insieme a Pietro, “gettiamo in Te ogni preoccupazione, perché Tu hai cura di noi” (cfr 1 Pt 5,7).
In maniera particolare chiedo di attenervi a quanto la CEI ha suggerito per le celebrazioni della Settimana Santa e nello specifico:
- Per la Domenica delle Palme: l’ingresso del Signore in Gerusalemme sia commemorate in forma semplice (terza forma del Messale Romano).
- La Messa crismale è trasferita a data da destinarsi.
- Giovedì Santo: La messa sia celebrata senza concorso di popolo, secondo la concessione del Decreto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Siano omesse la lavanda dei piedi e la processione al termine della celebrazione: il Santissimo — dopo un breve momento di adorazione — viene riposto nel Tabernacolo.
- Nella Celebrazione della Passione del Signore, il Venerdì Santo, alla preghiera universale sia introdotta la seguente intenzione:X. Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente: allontani la pandemia, scacci la fame, doni la pace, estingua l’odio e la violenza, conceda salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:
Dio onnipotente ed eterno, conforta di chi è nel dolore, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente: salvaci dalle angustie presenti e donaci di sentirci uniti a Cristo, medico dei corpi e delle anime, per sperimentare la consolazione promessa agli afflitti. Per Cristo nostro SignoreL’atto di adorazione alla Croce sia limitato al solo Celebrante principale. - Veglia pasquale: Sia celebrata esclusivamente nelle chiese parrocchiali, omettendo la benedizione del fuoco e accendendo direttamente il cero pasquale all’ambone, dove si canta subito l’Exultet. Sono rinviati i battesimi e si mantenga soltanto il rinnovo delle promesse battesimali. Il giorno di Pasqua sia celebrata una sola Messa senza concorso di popolo.
- I fedeli vivranno il Triduo nella loro chiesa domestica che è la casa, con la preghiera della Liturgia delle Ore (soprattutto Lodi e Vespri), la lettura del Vangelo del giorno, il Santo Rosario, il pio esercizio della Via Crucis, con la preghiera e benedizione della mensa nel giorno di Pasqua. Sarà loro possibile collegarsi via streaming con le celebrazioni delle loro parrocchie, laddove questo collegamento è realizzabile. I media della CEI — a partire da TV2OOO — copriranno tutte le celebrazioni presiedute dal Santo Padre; ma si potrà seguire anche attraverso i canali Rai. Attingendo dal sito https://chiciseparera.chiesacattolica.it/, si potranno avere i testi per vivere la preghiera in famiglia.
Alcune annotazioni:
I sacerdoti anziani o con problemi di salute sono dispensati dal partecipare alle varie celebrazioni che si tengono nelle chiese parrocchiali, e invitati a rimanere nelle proprie abitazioni unendosi in preghiera.
Per quanto attiene il conferimento del sacramento della Confermazione, sono annullati tutti gli impegni fino alla fine delle restrizioni.
Dopo una e laboriosa interlocuzione con il Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana, sono state offerte risposte ad alcuni quesiti che la Presidenza della CEI aveva posto rispetto alla apertura/chiusura delle chiese e alla possibilità di avere alcuni ministri durante la celebrazione. In maniera particolare
l’interpretazione “stretta” che veniva data ai Decreti del Capo del Governo da parte della Presidenza della CEI (“Di questa responsabilità può essere espressione anche la decisione di chiudere le chiese”, in “Una chiesa di terra e di cielo” del 12 marzo 2020) trova una autorevole interpretazione chiarificante nella nota del Ministero: “Innanzitutto, appare opportuno sottolineare che, salvo eventuale autonoma diversa decisione dell’autorità ecclesiastica, non è prevista la chiusura delle chiese.” I parroci che possono responsabilmente garantire una adeguata vigilanza e il rispetto delle norme che proibiscono gli assembramenti, possono aprire le chiese. Rimane comunque ancora sospesa la celebrazione della messa con concorso di popolo.
Al quesito relativo alla possibilità per il fedele di uscire di casa, munito di autocertificazione, per recarsi a pregare in chiesa, la Nota indica che “è necessario che l’accesso alla chiesa avvenga solo in occasione di spostamenti determinati da comprovate esigenze lavorative, ovvero per situazione di necessità e che la chiesa sia situata lungo il percorso, di modo che, in caso di controllo da parte delle Forze di polizia, possa esibirsi la prescritta autocertificazione o rendere dichiarazione in ordine alla sussistenza di tali specifici motivi”.
Fermo restando che per i Riti della Settimana Santa, rileva la Nota, il numero dei partecipanti sarà limitato ai “celebranti, al diacono, al lettore, all’organista, al cantore e agli operatori per la trasmissione”, tutti costoro “avranno un giustificato motivo per recarsi dalla propria abitazione alla sede ove si svolge la celebrazione e, ove coinvolti in controlli o verifiche da parte delle Forze di polizia, attraverso l’esibizione dell’autocertificazione o con dichiarazione rilasciata in questo senso dagli organi accertatori, non incorreranno nella contestazione e nelle relative sanzioni correlate al mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento dell’epidemia da Covid-19”. Il servizio liturgico, precisa ancora il Ministero dell’Interno, pur non essendo un lavoro, è assimilabile alle “comprovate esigenze lavorative”. Perciò “l’autocertificazione dovrà contenere il giorno e l’ora della celebrazione, oltre che l’indirizzo della chiesa ove la celebrazione si svolge”. Naturalmente coloro che prenderanno parte alla celebrazione che saranno al massimo sei escluso il celebrante, devono attenersi alle indicazioni di sicurezza indicate dal Governo.
La diocesi trasmetterà attraverso il Canale Youtube del sito diocesano le celebrazioni che avverranno in Cattedrale. Nello specifico:
- La domenica delle Palme, il 5 aprile, alle ore 11.
- La messa “nella Cena del Signore”, il Giovedì Santo, 9 aprile alle ore 19.
- La Celebrazione della Passione del Signore, Venerdì Santo, 10 aprile alle ore 16.
- La veglia Pasquale, il Sabato santo, 11 aprile, alle ore 21.
- La messa nel giorno di Pasqua, Domenica 12 aprile alle are 11.
La fede in Cristo risorto ci permette di alzare il nostro sguardo e di “cercare le cose di lassù”. «A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli». Invoco su tutti voi la benedizione del Signore!
31 marzo 2020
† Giovanni Checchinato