Ha riscosso un notevole successo di pubblico la mostra “Io sono Anna Frank” organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di San Severo in collaborazione con l’Associazione “Un ponte per Anne Frank”, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
La rassegna, inaugurata lo scorso 30 gennaio e conclusasi ieri sera, si è tenuta presso la Galleria “Luigi Schingo”. Oltre 1600 i ragazzi che, accompagnati dai loro docenti, hanno visitato la mostra, messa a disposizione gratuitamente per scuole, associazioni, privati e gruppi. Con la visita si è ripercorsa la storia dell’Olocausto e della Seconda Guerra Mondiale, aprendo margini di confronto con la storia contemporanea legata a drammatici eventi di altre e nuove guerre e deportazioni, di nuovi drammi.
La mostra itinerante “Io sono Anna Frank” è stata incentrata sulla figura della giovane ragazza e della sua famiglia non con lo scopo di metterla su un “piedistallo” ma semplicemente e umanamente per attribuirle il senso di “simbolo” di altre storie più o meno individuali inserite in una storia più ampia quale fu la Shoah e il nazi-fascismo.
La mostra, composta da pannelli su cui era rappresentata la storia della giovane scrittrice insieme a informazioni, citazioni estratte da Il Diario, fotografie, una riproduzione dell’Alloggio Segreto, un breve filmato sulla vita di Anne Frank e sulle vicende della Seconda Guerra Mondiale, è stata allestita da Felice Miranda, il quale ha curato e garantito personalmente le aperture al pubblico durante il corso delle intere giornate dedicate alla mostra. La voce-guida degli eventi legati alla vita di Anna Frank è stata affidata alla dott.ssa Carmen Antonacci; la letture dei brani tratti dal Diario a Francesco Gravino e la musica ai maestri Antonello Ciccone e Antonio Mazzeo.
“Attraverso gli occhi e lo scritto della ragazza Anne Frank – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura, avv. Celeste Iacovino – si sono denunciate le brutalità di cui è stato vittima il popolo ebraico. Il Diario, che rappresenta il simbolo del dolore non solo di una ragazza ma di un intero popolo, quello di Israele, ha evidenziato il dramma vissuto a causa dalla follia devastatrice dell’uomo e dalla sua violenza. Ma anche quando tutto sembra sprofondare nel caos, Anne ha innalzato la sua voce parlando di speranza, di fratellanza, di futuro. Il Diario, pertanto, è un documento esemplare, importantissimo per ribadire l’esistenza della Shoah contro i detrattori della stessa, come tristemente abbiamo desunto leggendo le pagine legate al processo di Norimberga.
Ma il Diario di Anne è esemplare anche perché, partendo da una storia “particolare”, la vita in un nascondiglio per due anni di una giovane ragazza, ci racconta la vita di milioni di uomini e donne nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Per cui da “evento particolare”, esso sviluppa una storia “generale”, unica e ci auguriamo, per la sua drammaticità e violenza, irripetibile” conclude l’Assessore Iacovino.